L'enigma e il cinema


Illustre Professoressa,

       
mi permetto di disturbarla per inserirmi nell’elenco di coloro che si sono complimentati con lei per la splendida ricerca sulla Flagellazione di Piero della Francesca edita recentemente da Rizzoli.
        
Sono un quarantacinquenne lettore di Roma, funzionario del Ministero dell’Interno, abilitato all’esercizio dell’attività di guida turistica con interessi da profano per la storia dell’arte.
        
Quel che mi ha colpito nella sua ricerca, oltre all’affascinante approccio interdisciplinare generalmente raro nelle opere degli addetti alla materia, è stata soprattutto la capacità del tutto originale di attrarre il lettore nel mondo della storia dell’arte con lo stile di un consumato romanziere o di un esperto regista cimematografico senza arrecare il minimo danno alla serietà e alla scientificità del lavoro.
        
Colgo l’occasione per segnalarle un mio piccolo dubbio: alla pag. 8 Andrea apostolo viene definito come leggendario fratello di Pietro. Mi lascia perplesso una tale definizione riferita ad uno dei dodici apostoli che, come tralaltro lei stessa ricorda nel testo, è citato più volte nei Vangeli, e la cui storicità non è più dubbia dei restanti undici. (cfr. Mt 4,19; Mc 1,16; Lc 6,12; Gv 1,40).
        
Mi permetto infine di segnalarle un piccolo refuso: a pag. 112 la raffigurazione del personaggio in coda alla corte di Gaspare che rappresenta lo stesso Benozzo Gozzoli è indicato erroneamente alla tav. 126,  mentre in realtà è alla num. 26.
        
Nella speranza di avere l'onore di poterla conoscere personalmente, mi complimento nuovamente e la saluto cordialmente.
Giuseppe

        
Roma,  31.10.2006


Carissimo Giuseppe,
l'allusione cinematografica mi manda in visibilio: non ci crederà, ma questo libro, rigurgitante di materiale scientifico, l'ho scritto fingendo sempre di avere davanti una macchina da presa. E la ringrazio delle due segnalazioni. In effetti non è certo "leggendario" in sé Andrea, ma solo, secondo alcuni biblisti, che fosse fratello di Pietro in senso carnale. Correggerò l'equivoco nella prossima edizione. Nel frattempo, nella terza edizione è stato corretto anche il refuso di p. 112.
Spero anch'io di incontrare un così attento lettore: magari in una delle manifestazioni su Piero che nel corso dell'anno si svolgeranno in varie città, e spero anche a Roma, prendendo spunto proprio dal mio libro.
Un grato e cordiale saluto,
SR



Un'immagine di Bessarione? (3)


Mi scuso per l'involontaria omissione, provvedo all'invio.

Si tratta per me di una scoperta recente e sono ancora alla ricerca di notizie.
le invio anche la e-mail che ho inoltrato, senza esito, al  responsabile dell'Ufficio Beni Culturali Ecclesiali e Arte Sacra di Sircusa. L'immagine per quanto
ho letto, proviene dalla chiesa di San Gerolamo fuori le mura.
Comunque se riuscirò in questi giorni a costruire una breve comunicazione sensata e coerente mi piacerebbe partecipare al convegno di presentazione del suo libro.
La ringrazio per l'attenzione e le porgo i miei più cordiali saluti.

                                                                                                    
Sergio






Un'immagine di Bessarione? (2)


Esiste un'altra immagine, in Sicilia, una tavola datata 1468, che rappresenta Bessarione (ne sono certo) nelle vesti di San Girolamo nello studio, un tre-quarti del lato opposto del viso, inequivocabilmente un ritratto (e fa considerare tale anche quello dello studiolo di Urbino), in tutto e per tutto simile a quello del Louvre. Stessa barba (un po' più scura), stesso modo di portare il cappello, stesso naso e anche qui occhio semichiuso e occhio aperto.

Glielo invio affiancato a quello di Berruguete per il raffronto. saluti
                                                                                           
Sergio


Carissimo Sergio,
perdoni il ritardo con cui le rispondo ma tra la schiena fratturata che mi sfinisce già di suo e una fastidiosa influenza che non voleva più finire sono rimasta indietro con tutti i miei impegni e più ancora con la corrispondenza.
Sono interessatissima dalla tavola siciliana di cui mi parla, anche se non ho ricevuto alcuna immagine in attachment alla mail... Il che non fa che aumentare la mia curiosità. 
I suoi apporti all'iconografia bessarionea si stanno moltiplicando e anche per questo mi domando, e le domando, se lei non voglia partecipare al miniconvegno di presentazione del mio libro che si sta organizzando tra Urbino, Pesaro e Rimini: l'idea è venuta alla D.ssa Mochi Onori quando ci siamo viste a Frontino, e subito hanno aderito sia il rettore di Urbino Bogliolo, sia l'Assessore alla Cultura di Rimini, sia Marcello Di Bella. E' probabile che la sede sia proprio la sua città.
Per ora non ho ricevuto comunicazioni sulla data e sull'organizzazione, ma tenevo a informarla subito, perché sarebbe bello se lei volesse presentare in tal modo i suoi ritrovamenti iconografici in sede scientifica, così che io mi senta libera di utilizzarlo poi in sede didattica e di indicarli ai miei allievi per le loro ricerche senza sottrarle, per così dire, il copyright...
Aspetto dunque l'immagine che mi annuncia e la saluto davvero cordialmente,
sua
Silvia Ronchey